Edilizia residenziale del periodo sovietico - 31/10/2016

Analisi comparativa tra le principali tipologie costruttive

Nel centro di Mosca e di San Pietroburgo fino a non molti anni fa si potevano trovare diverse palazzine risalenti al periodo zarista oramai vetuste e pericolanti e che spesso ospitavano vecchi alloggi collettivi, le cosiddette "kommunal'ki". Sebbene alcune di esse versino ancora oggi in uno stato ai limiti del fatiscente, in anni recenti gran parte di questi stabili sono stati oggetto di operazioni speculative e riconvertiti in complessi di lusso per "pochi eletti", scelta dettata sia dalla loro ubicazione molto ambita e prestigiosa, che da elementi stilistico-estetici tipici dell'architettura dell'epoca ma ancora molto apprezzati dagli acquirenti di oggi. Delle costruzioni di quel periodo abbiamo dibattuto approfonditamente in un precedente articolo (cliccare qui).

Oggi, se guardiamo al paese in generale,  il patrimonio immobiliare urbano è composto prevalentemente da edifici costruiti in periodo sovietico. Ovviamente le tipologie costruttive dell'epoca presentano una certa varietà ed eterogeneità dovuta ad una molteplicità di fattori, tra i quali vale la pena citare non solo il frangente storico in cui si inserivano, ma anche la funzione ovvero il target di futuri fruitori a cui erano destinate.

    

Condomìni "staliniani"

·         Periodo di costruzione: dalla metà degli anni Trenta alla fine degli anni Cinquanta (anche dopo la morte di Stalin per un certo periodo continuarono ad essere edificate case riconducibili a questa categoria).

·         Funzione: inizialmente dovevano ospitare gli alloggi della nomenklatura (gli alti funzionari di partito, dei dicasteri e dell'esercito), di figure di spicco di ambito scientifico e dell'intellighenzia; questo genere di condomìni erano considerati "elitari" e anche per questo presentano un'architettura monumentale che ancora oggi trova molti estimatori. In anni successivi si cominciarono a costruire edifici esteticamente meno pregiati e con funzione meramente utilitaristica, i quali contenevano appartamenti più piccoli e dovevano servire alla sistemazione delle famiglie di semplici lavoratori.

·         Tratti caratteristici: architettura monumentale (in parte dei casi); uso preponderante del mattone anche come rivestimento delle facciate esterne; altezze interne degli appartamenti superiori ai 3 metri; di solito stanze e cucine spaziose.

·         Vantaggi: buon isolamento termo-acustico; caratteristiche (v.sopra) appetibili anche per il mercato di oggi; ubicazione di norma in zone centrali e ben servite; maggior longevità in termini di durabilità (aspettativa di rendimento) rispetto a costruzioni di periodo successivo: 120-150 anni (senza considerare eventuali interventi di ristrutturazione integrale con sostituzione delle condutture e degli allacciamenti).

·         Punti deboli: in taluni casi tubazioni ed impiantistica oramai obsolete; possibile assenza o carenza di parcheggi.

    

Condomini del periodo Khrushov ("Khrushovki")

  • Periodo di costruzione: l’edificazione di questo genere di condomini cominciò nel 1956 e si protrasse fino alla metà degli anni Ottanta. Si calcola che in questo periodo in tutto il paese vennero edificati 290 milioni di metri quadri di case di questa tipologia.
  • Funzione: questa edilizia di tipo "popolare" doveva rispondere alle esigenze delle famiglie degli operai che si spostavano dalle campagne ai centri principali nel corso del crescente processo di urbanizzazione del dopoguerra. Al contrario degli alloggi condivisi (kommunal'ki), dove nuclei familiari diversi convivevano in ampi appartamenti di molte stanze, l'obiettivo delle nuove politiche abitative del periodo Khrushov era chiaro: "ad ogni famiglia il suo alloggio, seppur piccolo".
  • Tratti caratteristici: architettura dall'estetica senza fronzoli; gli appartamenti (di solito mono- o bilocali) presentavano metrature più ridotte rispetto agli alloggi del periodo staliniano, con stanze e cucine piuttosto piccole (queste ultime di solito di 4,5 - 6 mq); le altezze interne di norma variano da 2,48 - 2,60 metri. Le "khrushovki" del primo periodo, di cinque piani, di solito sono sprovviste di ascensore e sono caratterizzate da facciate ricoperte da pannelli di cemento armato o piastrelle di produzione industriale che spesso, a causa di carenze in fase di montaggio, lasciavano filtrare spifferi. In una seconda fase per il rivestimento delle facciate cominciarono ad essere utilizzati mattoni.
  • Vantaggi: l'unica possibile attrattiva di questa tipologia abitativa oggi può risiedere nel prezzo, chiaramente più accessibile di quello di immobili qualitativamente superiori.
  • Punti deboli: dimensioni ristrette dei vani, soffitti interni piuttosto bassi, isolamento termo-acustico deficitario, assenza di ascensore.
  • Nota bene: già dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso il Comune di Mosca ha predisposto un programma di demolizione di edifici residenziali di questo tipo disseminati in  tutta la città e che non vengono ritenuti idonei ad essere ristrutturati, vista la scarsa qualità costruttiva originale. Ciò non stupisce se si pensa che inizialmente questi condomini erano progettati per una durabilità stimata di non più di 25 anni, mentre molti di essi sono ancora al loro posto. Entro il 2020, se il programma di cui sopra verrà eseguito come auspicato, la quasi totalità dei condomini di periodo Khrushov siti entro i confini di Mosca verrà abbattuta per essere rimpiazzata da interventi moderni.

   

Condomini di periodo Brezhnev

  • Periodo di costruzione: dalla metà degli anni Sessanta all'inizio degli anni Ottanta.
  • Funzione: nella maggior parte dei casi gli edifici di quel tempo vengono considerati la naturale evoluzione delle "khrushovki" che dovevano rispondere al rapido incremento demografico dei centri urbani. Tuttavia, seppur in numero limitato, vennero edificati anche alcuni condomìni destinati agli alti funzionari ed alle cerchie ristrette dell'elite del paese. Nel gergo immobiliare questi stabili prendono il nome di Tsekovskie doma (цековские дома), ovvero" case per gli alti esponenti del partito".
  • Tratti caratteristici: rispetto ai condomìni del periodo di Khrushov questa tipologia è contraddistinta da un maggior numero di piani (di solito 9, 12 o 16), dalla presenza di 1 o più ascensori, da una più alta percentuale di appartamenti di ampia metratura (tra cui trilocali e quadrilocali), planimetrie più funzionali e vani più spaziosi. Negli anni di Brezhnev apparve anche un’ulteriore tipologia costruttiva di case a 9 piani che ospitavano mini-appartamenti da 12 o 18mq che, sebbene inizialmente progettati per fungere da soluzione abitativa momentanea (una sorta di via di mezzo tra la sistemazione in un ostello ed un alloggio tutto per sé) per i lavoratori degli stabilimenti produttivi e delle fabbriche, in molti casi vennero utilizzati in  seguito come domicilio permanente.
  • Vantaggi: se da un lato all'edilizia popolare dell'epoca oggi non vengono riconosciuti particolari pregi - fatta eccezione, come nel caso delle Khrushovki, per l'accessibilità in termini di prezzo - un discorso a parte meritano sicuramente le sopracitate Tsekovskie doma. Queste, sebbene esteticamente meno accattivanti dei condomìni d'elite di periodo staliniano, ancora oggi sono molto quotate. Al loro interno si incontrano appartamenti molto spaziosi dove le superfici superano di gran lunga quelle tipiche nelle case risalenti ai decenni antecedenti. Inoltre di norma questa tipologia di immobili si incontra in zone centrali e di pregio (Arbat, Chistye Prudy, Patriarshie Prudy e altre) o in quartieri tradizionalmente ambiti per la qualità del contesto dal punto di vista ecologico e per le comode vie di comunicazione da e verso il centro della città.

         
  • Punti deboli: l'edilizia popolare dell'epoca presenta in buona parte i medesimi difetti delle costruzioni del periodo di Khrushov, di cui si può considerare la naturale evoluzione. Nel caso delle Tsekovskie doma invece, come per gli edifici di periodo staliniano, le uniche pecche da mettere in conto di norma possono essere l'obsolescenza delle tubazioni e delle condutture a livello condominiale e la carenza di parcheggi ad appannaggio dei residenti.
  • Nota bene: sebbene Brezhnev rimase al potere fino alla fine del 1982, la costruzione di condomìni corrispondenti ai canoni di edilizia popolare sopra descritti si protrasse praticamente fino agli ultimi mesi del periodo sovietico.

 

Alessandro Alessio
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Il patrimonio immobiliare storico del centro di San Pietroburgo - 24/10/2016

Terminologia e caratteristiche tipiche degli edifici di periodo antecedente la rivoluzione


Nei quartieri più centrali di San Pietroburgo fa ancora bella mostra di sé un gran numero di edifici a destinazione residenziale risalenti al periodo antecedente la rivoluzione. Questi stabili furono costruiti tra il XVIII secolo ed i primi anni del XX secolo e sono concentrati soprattutto nei quartieri Tsentral'ny, Admiralteysky, Vasileostrovsky e Petrogradsky, nucleo originario della città.

Questa tipologia di immobili viene genericamente denominata "Stary fond" ma al suo interno si incontrano tanto stabili vetusti con solai in legno che palazzine con solai rafforzati da travi metalliche che sono state interessate da interventi di risanamento conservativo ("kapremont") negli ultimi decenni.

Di norma i solai in legno sono più tipici negli edifici costruiti prima della fine del XIX secolo, laddove in seguito - grazie anche allo sviluppo dell'industria metallurgica - si diffuse la tradizione di rafforzare i solai degli edifici con travi di metallo. In molti casi si assiste a delle situazioni promiscue dove ad esempio i livelli inferiori della casa, più risalenti, sono caratterizzati da solai lignei, laddove le elevazioni superiori - di periodo successivo - vennero predisposte già con strutture di sostegno metallico.

Anche il pregio estetico e le qualità costruttive possono variare sensibilmente: alla categoria difatti appartengono sia eleganti palazzetti patrizi inizialmente adibiti a tenute urbane dell'aristocrazia e ancora oggi in buono stato di conservazione che condomini fatiscenti di scarso valore storico-architettonico ed in condizioni pressochè pericolanti. In periodo zarista una tipologia molto diffusa era quella delle cosiddette "dokhodnye doma", palazzine d'appartamenti costruite col preciso scopo di essere messe a reddito: le unità abitative in esse contenute difatti venivano date in affitto soprattutto a mercanti, industriali o diplomatici stranieri residenti in città.

Secondo una statistica redatta all'inizio del nuovo millennio dall'Amministrazione Municipale dell'Inventario e della Perizia degli Immobili (Gorodskoe upravlenie inventarizatsii i otsenki nedvizhimosti), al patrimonio immobiliare storico di cui sopra era riconducibile circa il 15% della totalità delle unità residenziali della città. Ora, in virtù dell'intensa attività edilizia degli ultimi anni, sicuramente questa percentuale si è fortemente ridimensionata, ma non se si considera il centro storico. All'epoca dei rilevamenti nei quartieri Admiralteysky e Tsentral'ny ben il 95% degli edifici faceva parte del patrimonio storico, nel quartiere Petrogradsky più dell'80% e in zona Vasileostrovsky quasi il 70%. 

Da appartamenti "di rappresentanza" a "kommunal'ki"

Come è noto, con l'ascesa al potere dei bolscevichi la proprietà privata venne in buona parte espropriata ed anche gli appartamenti dell'aristocrazia vennero requisiti per essere riadibiti ad alloggi collettivi (in russo "kommunal'ki") in cui diversi nuclei familiari vivevano sotto lo stesso tetto - ciascuno occupando una camera separata - condividendo cucina e servizi igienici.

Per quanto possa sembrare strano, ancora oggi questo tipo di situazioni è tutt'altro che una rarità a San Pietroburgo; per questo non di rado all'interno di condomini del patrimonio storico si incontrano casi di appartamenti all'interno di cui le stanze sono intestate a proprietari diversi. Sul mercato di oggi questo tipologia di immobile trova comunque ancora degli estimatori: alcuni difatti (tra cui anche studenti o pensionati) preferiscono diventare proprietari di una stanza in centro piuttosto che di un appartamentino in periferia.

Alcune caratteristiche tipiche dei condomini del patrimonio storico

Molti acquirenti di oggi sono un po' scettici nel considerare l'acquisto di unità residenziali inserite in edifici di periodo antecedente la rivoluzione che non siano stati riqualificati integralmente negli ultimi anni. Se per alcuni il fascino e l'irripetibile atmosfera dell'antico e la posizione centrale in un contesto suggestivo di pari storicità sono tutti elementi impagabili che rendono queste opzioni una scelta preferenziale, altri approcciano questo genere di soluzioni in modo più distaccato, anche in virtù delle seguenti considerazioni:

- Composizione sociale: spesso questi condomìni presentano una stratificazione sociale piuttosto eterogenea; alcuni residenti magari hanno ereditato l'appartamento, altri sono diventati proprietari a seguito di privatizzazione agli inizi degli anni Novanta, in taluni casi si trovano ancora vecchi alloggi collettivi dove vivono diversi nuclei familiari a basso reddito o pensionati. Tutto ciò rende a volte complicata la convivenza a livello condominiale per chi è più sensibile alle questioni relative all'estetica e alla pulizia delle parti comuni o più in generale al decoro del palazzo.

- Obsolescenza strutturale: inevitabilmente un palazzo costruito più di cent'anni fa (e che non è mai stato interessato nel frattempo da interventi di ristrutturazione o risanamento conservativo) presenta uno stato di conservazione ed un tasso di deperimento strutturale che molti ritengono penalizzanti rispetto a costruzioni più recenti o addirittura nuove, sebbene in quartieri più periferici.

- Possibili complessità giuridiche: un appartamento con una lunga storia alle spalle anche dal punto di vista giuridico può presentare maggiori complessità per quanto concerne il titolo di proprietà, eventuali diritti vantati da terzi o gravami di altra natura.

- Problema parcheggi: in zona centrale non tutte le case dispongono di corti condominiali con possibilità di parcheggio o territori chiusi ad appannaggio esclusivo dei residenti.  

- Carenze tecniche: edifici troppo vecchi di norma presentano tubazioni ed impiantistica vetusti, il che può comportare malfunzionamenti o limitazioni nell'approvvigionamento elettrico, idrico (con problemi riscontrabili soprattutto ai piani più alti) o del gas.

Interventi di recupero di periodo sovietico e post-sovietico

Se da un lato la vetustà dei condomìni del patrimonio storico desta perplessità in molti acquirentiì, sicuramente più appetibili ed apprezzati risultano quegli immobili ante-rivoluzione che nel corso degli anni sono già stati assoggettati a ristrutturazione integrale o parziale.

Gli interventi di ristrutturazione parziale presero piede soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo ed implicavano di norma il rafforzamento (senza rimozione) dei solai originali in legno, l'installazione di caldaie e la sostituzione dei vecchi allacciamenti e  delle tubazioni.

In anni successivi e fino a metà degli anni Ottanta invece si fecero più frequenti le opere di ristrutturazione integrale dove gli edifici venivano praticamente "sventrati" (restava in piedi praticamente solo la carcassa delle pareti esterne) e si provvedeva alla sostituzione totale dei solai con nuovi in cemento armato.

Dagli anni Novanta in poi gli interventi di restauro o di recupero del patrimonio storico a destinazione abitativa sono stati condotti dai costruttori/investitori di turno seguendo logiche quasi esclusivamente speculative, mirate a trasformare quegli edifici vetusti in complessi moderni e di pregio, anche valorizzando però elementi originali quali ad esempio le altezze dei soffitti interni o motivi decorativi o architettonici raffinati.

 

Alessandro Alessio
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I notai sempre più garanti della sicurezza delle transazioni immobiliari - 11/09/2016

Entra in vigore la nuova legge che obbliga i notai a risarcire le parti per eventuali errori o sviste in fase di rogito

 

Da oggi le transazioni concernenti la compravendita e la permuta di immobili perfezionate presso un notaio diventano ancora più sicure. Difatti è da poco entrata in vigore una nuova norma che obbliga i notai a stipulare un'assicurazione per responsabilità civile legata allo svolgimento dell'attività professionale con un massimale minimo di 5 milioni di rubli.

D'ora in poi dunque i notai risponderanno personalmente per danni materiali derivati alle parti contraenti da loro errori o sviste nella verifica documentale. Parallelamente, ai vari collegi notarili regionali viene richiesto di creare dei fondi speciali mirati a creare una base pecuniaria da utilizzare per eventuali risarcimenti laddove l'entità del danno provocato dal notaio di turno risultasse superiore al massimale previsto dalla sua polizza assicurativa individuale obbligatoria.

Tra l'altro, se si renderà necessario, per risarcimenti eccedenti l'entità coperta da questi primi due "livelli di garanzia", il notaio coinvolto sarà tenuto a rispondere con il proprio patrimonio personale.

Un ultima forma di copertura grava inoltre sul Collegio Notarile Federale presso cui da quest'anno va formandosi un Fondo nazionale di garanzia in cui confluiranno contributi tratti dalle quote associative versate dai membri operanti in tutto il paese. In questo modo entro il 2018 dal "tesoretto" così accumulato si potrà attingere nei casi previsti dalla legge per rifondare le parti che abbiano subito danni materiali a seguito dell'operato insoddisfacente degli esponenti della categoria.

Contemporaneamente alla questione della responsabilità civile in sede di risarcimento danni, è stata introdotta un'ulteriore novità normativa: d'ora in poi difatti sarà possibile rogitare presso un qualsiasi notaio della regione ove è situato l'immobile compravenduto, non limitandosi esclusivamente - com'era richiesto prima - a scegliere tra i  notai operanti nel comune di riferimento. Questa opportunità si è resa possibile grazie al perfezionamento di banche dati uniche informatizzate relative agli immobili ed ai diritti reali, tramite cui gli addetti ai lavori possono effettuare in maniera massimamente efficace anche a distanza i controlli del caso.

A riprova di come l'apparato legislativo in Russia negli ultimi mesi stia puntando ad una crescente responsabilizzazione della categoria rispetto al passato, va ricordato che dall'inizio dell'anno in corso è diventato obbligatorio avvalersi di un notaio anche per quanto concerne la formalizzazione di transazioni relative alla cessione di quote in comproprietà di immobili, ambito nel quale in precedenza si registravano truffe frequenti e dove spesso le categorie più vulnerabili della popolazione cadevano vittime dei piani criminosi di malintenzionati.

 

Alessandro Alessio
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I russi e la dacia: una tradizione sempre attuale - 20/09/2016

Come si è evoluto negli ultimi anni il concetto della "casa di campagna"





Stando a recenti sondaggi più della metà delle famiglie russe hanno una dacia o una casa di campagna.
Tra gli abitanti della capitale e di San Pietroburgo, la percentuale arriva a sfiorare i due terzi.

L'origine del termine ed il diffondersi della moda

Il termine divenne di uso comune ai tempi di Pietro il Grande, all'inizio del XVIII secolo, e stava ad indicare delle tenute ubicate al di fuori dei confini delle città che lo zar stesso donava (non a caso la parola "dacia" deriva dal verbo "dare" - in russo davat') a nobili e funzionari meritevoli come ricompensa per la fedeltà tributatagli o per servigi particolarmente preziosi.

All'epoca dunque la parola era associata a delle ville patrizie spesso circondate da ampie estensioni di terreno, appannaggio quasi esclusivo dell'aristocrazia. Fu verso la fine del XIX secolo che anche tra persone di rango più umile cominciò a diffondersi la moda della "casa di campagna".

Dalla dacia in legno alla villetta in complessi di nuova costruzione

Passando a tempi più recenti, in periodo sovietico le dacie divennero luoghi dove i cittadini andavano a trascorrere le giornate feriali soprattutto per "staccare" dal contesto urbano in un - seppur umile - buen retiro ove rilassarsi dedicandosi al giardinaggio ed alla frutticoltura. Molti costruivano queste loro casette di campagna con le proprie mani e vi organizzavano un piccolo orticello o delle serre. In altri casi erano le stesse aziende ad acquistare grossi lotti di terreno fuori dalle città per frazionarli e metterli a disposizione dei propri impiegati come beneficio accessorio per la costruzione di dacie.

Anche dagli anni Novanta in poi, con la transizione al capitalismo sfrenato, questa tradizione è rimasta fortemente radicata nel DNA della gente. Ovviamente però, viste le mutate esigenze dei nuovi ricchi e dell'alta borghesia - che non volevano rinunciare ad assicurarsi il loro angolino tranquillo lontano dallo smog e dallo stress delle megalopoli ma pretendevano standard più elevati di qualità, sicurezza ed "immagine" - la casa in campagna ha assunto forme e proporzioni variegate, a seconda dello status e delle possibilità economiche del proprietario.

I costruttori, cogliendo la palla al balzo, cominciarono a fare incetta di terreni intorno alle città, soprattutto nelle zone vicine ad aree boschive o specchi d'acqua per la balneazione e la pesca. Così, negli ultimi 15 anni, come funghi sono cominciati a spuntare questi nuovi "villaggi" recintati e custoditi, vere e proprie mini-comunità chiuse, dove i proprietari potevano garantirsi una casetta per il week-end con un giardinetto da usare come orticello a qualche ora di auto dalla città.

Questo vero e proprio "boom" immobiliare indusse ovviamente una bolla speculativa sullo sfondo della quale ad esempio  tra il 2002-2007 i prezzi medi dei terreni nella regione di Mosca aumentarono del 262%. Stando al giornale "Rossiyskaya Gazeta", nel 2006 il prezzo medio dei terreni ubicati in un raggio di 50 km dal grande raccordo anulare di Mosca (MKAD) rincarò in un anno del 150% e raggiunse i 60 USD/mq. L'anno seguente, secondo dati riportati da RBK, le quotazioni della terra lungo la Rublyovo-Uspenskoe Shosse - meta esclusiva delle celebrità e dei milionari - nel 2007 arrivarono a 450 USD/mq, laddove lungo altre arterie stradali in uscita dal centro (ad esempio Leningradskoe Shosse o Dmitrovskoe Shosse) si assestarono sui 100 USD/mq.

Oggi il fenomeno sembra essersi parzialmente ridimensionato (con conseguente correzione al ribasso dei prezzi medi) non solo a causa della crisi, ma anche e soprattutto alla gran quantità di invenduto che si è andato accumulando negli ultimi anni in virtù della mole spropositata di progetti di questo genere, che il mercato anche in tempi di maggior vivacità non sembrava in grado di assorbire del tutto.

Terminologia e differenze tipologiche

Qui di seguito cerchiamo di identificare le tipologie più diffuse con le principali caratteristiche che le contraddistinguono:

·         Dacia: il termine ancora oggi è associato alla tipologia più semplice, solitamente inserita in un contesto di campagna o all'interno di piccoli centri abitati con servizi minimi. Di solito trattasi di costruzioni quasi interamente in legno che vengono montate su un terreno destinato formalmente alla frutticoltura. In molti casi ancora oggi le dacie vere e proprie non sono provviste di impianto termico, il che le rende idonee ad un uso solamente stagionale. Come riscaldamento alcuni proprietari optano per stufe a legna. Inoltre spesso nelle dacie mancano gli allacciamenti alla rete idrica ed alla fognatura: per ovviare all'assenza di acqua corrente in alcuni casi l'approvvigionamento idrico per i bisogni primari avviene tramite estrazione da pozzo, mentre in assenza di canalizzazione c'è chi crea dei servizi esterni con pozzo nero o fossa biologica e chi ricorre a bagni chimici.
Per tutti i motivi sopra elencati questo genere di costruzioni sono destinate ad essere abitate per periodi limitati (primavera/estate) e formalmente non è possibile effettuarvi la registrazione.

·         Cottage: rispetto alla dacia tradizionale, questa tipologia può essere costruita teoricamente di qualsiasi materiale e provvista di tutti i comfort moderni. Di norma si sviluppano su almeno due piani e dispongono di un giardino di pertinenza. Queste casette sono provviste di allacciamenti alla rete idrica ed alla fognatura e dotate di riscaldamento, il che le rende fruibili tutto l'anno ed eventualmente idonee a fungere anche da domicilio permanente. Di norma sono situate all'interno di complessi recintati e custoditi ubicati all'esterno dei confini della città, ma in posizioni con buona accessibilità in termini di trasporto e strade rispetto ai centri abitati più vicini.

·         Townhouse (in russo таунхаус): in anni recenti sul mercato immobiliare russo è andato diffondendosi anche questo termine che sta ad indicare di norma delle villette a schiera con piccoli giardini di pertinenza site all'interno di comunità recintate e custodite. A differenza del concetto originale anglosassone, che identifica solitamente delle casette accostate urbane, in Russia i complessi che ospitano questo genere di costruzioni sono ubicati al di fuori delle città. Queste villette, rispetto ai cottage, sono contraddistinte da un'architettura più raffinata (che spesso richiama volutamente a stili non autoctoni ma presi in prestito appunto dal mondo anglosassone) e, nella maggioranza dei casi, costruite in mattoni.

·         Tenute di lusso: per cercare di andare di pari passo con le manie di grandezza palesate da molti nuovi ricchi, alti funzionari, oligarchi e personaggi del mondo dello spettacolo, per descrivere le proprietà di lusso gli addetti ai lavori in anni recenti hanno cominciato ad usare termini antichi in un'accezione moderna. E' così che si è andati a rispolverare la parola "usad'ba" (усадьба), che storicamente (dal XVII secolo in poi) identificava una tenuta nobiliare di campagna comprendente oltre alla residenza principale anche costruzioni accessorie ed un ampio parco.  Già verso la fine del XIX-inizio del XX secolo il termine veniva attribuito anche a ville urbane patrizie, mentre riferito a costruzioni moderne viene associato, seppur raramente, a tenute di particolare pregio ed estensione, site al di fuori delle cerchie cittadine.
Più di frequente per descrivere le ville di pregio dei "pochi eletti" della Rublyovka e le residenze di lusso del jet set viene usato il termine "osobnyak" (
особняк), che in realtà di per sé alla lettera identifica semplicemente un edificio indipendente, ma che in questo contesto va ad identificare una villa di ampia metratura con grande terreno di pertinenza, riccamente rifinita internamente e contraddistinta da architetture - se non particolarmente eleganti - almeno non banali. E' così che la casa di campagna moderna dei più fortunati può riprodurre le forme di un castello rinascimentale, assumere i contorni di una villa in stile neoclassico o di una dimora ultramoderna con architetture avveniristiche.

 

Alessandro Alessio
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Parametri di categorizzazione dei condomini di nuova costruzione in Russia - 06/08/2016

Differenze tra le classi "economica", "comfort", "business" e "di pregio"


Spesso negli annunci immobiliari ci si imbatte in definizioni e diciture che alludono alla presunta categoria qualitativa cui la costruzione del caso è riconducibile.

Difatti, se il patrimonio immobiliare costruito prima della rivoluzione o in periodo sovietico è abbastanza facilmente inquadrabile in macrocategorie (ad esempio: condomini "staliniani", "Khrushevki", ecc.) riferite alle tendenze costruttive vigenti in quel determinato frangente storico, con lo sviluppo del mercato immobiliare degli ultimi vent'anni, si è sentita la necessità di fissare dei requisiti minimi che permettano di assimilare l'uno o l'altro intervento edilizio ad una specifica classe di riferimento, sia per imporre degli standard minimi ai costruttori, che per fornire dei punti di riferimento ai potenziali acquirenti.

Qui di seguito riproponiamo nel dettaglio gli elementi principali alla base del metodo di classificazione unica per gli interventi a destinazione residenziale approvato nel 2013 dal Fondo Federale per lo sviluppo delle politiche abitative e oramai applicato in buona parte del territorio della Federazione Russa:

 

Econom

Comfort

Business

Di pregio ("Elite")

Architettura

Edilizia seriale (progetto-tipo, riprodotto in diversi interventi)

Progetti individuali o con maggior ricercatezza nelle soluzioni edilizio-architettoniche

Progetto individuale con un'accentuata identità edilizio-architettonica

Progetto  elaborato da un architetto di fama e caratterizzato da soluzioni ricercate di forte impatto estetico ed una spiccata originalità

Altezze interne

Meno di 2,7 metri

Più di 2,75 metri

Più di 2,75 metri

Più di 3 metri

Livello delle finiture

Standard

Superiore alla media

Materiali di alta qualità e soluzioni estetiche di rilievo

Progettazione individuale delle finiture interne  con impiego di materiali di pregio e soluzioni di design  

Superficie degli appartamenti

·         monolocali

·         bilocali

·         trilocali

·         quadrilocali

·         5 o + locali



Monolocali da 28 mq in su

Bilocali da 44 mq in su

Trilocali da 56 mq in su

Quadrilocali da 70 mq in su

5+ locali da 84 mq in su



Monolocali da 34 mq in su

Bilocali da 50 mq in su

Trilocali da 65 mq in su

Quadrilocali da 85 mq in su

5+ locali da 100 mq in su



Monolocali da 45 mq in su

Bilocali da 65 mq in su

Trilocali da 85 mq in su

Quadrilocali da 120 mq in su

5+ locali da 150 mq in su



Monolocali da 60 mq in su

Bilocali da 80 mq in su

Trilocali da 120 mq in su

Quadrilocali da 250 mq in su

5+ locali da 350 mq in su

Superficie delle cucine

Max 8 mq

8+ mq

12+ mq

20+ mq

Territorio di pertinenza

Manutenzione di base

Recintato, con zone verdi attrezzate

Recintato, con zone verdi attrezzate e soluzioni paesaggistiche accattivanti

Recintato, impreziosito da accattivanti soluzioni estetico-paesaggistiche  

Sicurezza

Con o senza portiere

Portiere; possibile servizio di sicurezza perimetrale

Servizio di sicurezza non-stop; accesso tramite tessere magnetiche; videosorveglianza; controllo degli accessi

Servizio di sicurezza non-stop con pattugliamento del territorio condominiale; accesso tramite tessere magnetiche; videosorveglianza; controllo degli accessi; garage custodito

Infrastrutture

Infrastrutture sociali di base ubicate entro 1 km dal condominio

Infrastrutture sociali di base entro 1 km di distanza dal condominio

Zona contraddistinta da un'alta concentrazione di servizi di ogni genere; infrastrutture sociali site a breve distanza dal condominio

Quartiere caratterizzato da un'alta concentrazione di servizi ed infrastrutture sociali di alto livello, centri culturali, monumenti architettonici, nonché un buon numero di aree di verde pubblico e di elevato pregio paesaggistico

Parcheggio

Come previsto dal piano regolatore di zona

Come previsto dal piano regolatore di zona

Parcheggio custodito + possibilità di sosta all'internon del territorio recintato; posti-auto disponibili in quantità non inferiore al numero di appartamenti

Parcheggio sotterraneo custodito e riscaldato; ascensore che collega direttamente l'interno dell'edificio al garage; posti-auto disponibili in numero non inferiore a 1,5 posti-auto x appartamento

 

 

Alessandro Alessio
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