Panoramica del mercato immobiliare in Russia a fine 2021 - 2a PARTE

Capannoni e logistica:

Tra i vari segmenti del mercato degli immobili commerciali, quello degli spazi per stoccaggio, logistica e produzione pare essere stato il meno penalizzato dagli effetti della pandemia.

Delle restrizioni hanno beneficiato quasi esclusivamente le società di vendite online, che hanno registrato una crescita di quasi il 60% solo nel corso del 2020 e si sono trovate nella necessità di doversi accaparrare enormi complessi di stoccaggio e smistamento delle merci.

Ciò ha comportato un forte aumento della domanda di ampie metrature per magazzini già nel 2020, che a seguito di alti e bassi, alla fine dell'inverno 2021 aveva registrato una domanda record rispetto al periodo pre-pandemico soprattutto nelle regioni (+ 70%). Anche nelle aree metropolitane di Mosca e San Pietroburgo gli aumenti sono stati comunque rilevanti (rispettivamente il 10-15% circa ed il 30% circa).

Nell'estate e nell'autunno del 2021 la domanda, seppur sempre vivace, è leggermente diminuita, ma registra comunque "numeri" superiori rispetto al periodo antecedente alla pandemia.

L'aspettativa generale è che questa tendenza si protrarrà anche nel primo semestre del 2022, il che supporterà l'attuale livello dei prezzi, consentendo forse anche un lieve ulteriore incremento.

 

 Retail e centri commerciali:

La crescente popolarità dello shopping online e la situazione epidemiologica sfavorevole hanno portato a un calo del traffico nei centri commerciali. Da un lato, i centri commerciali devono cercare di incrementare il numero degli accessi, dall'altro, devono rispettare tutte le misure imposte dalle autorità per evitare di essere multati e chiusi.

In questo contesto la domanda di spazi in affito nei centri commerciali è calata molto più che per gli uffici o i magazzini e nonostante la graduale rimozione delle restrizioni, pare ancora ben lontana dai livelli pre-pandemici.

Dal canto suo il segmento dei fori commerciali fronte strada sembra riprendersi meglio dei centri commerciali ed aveva manifestato segni di una seppur timida vivacità già dopo la revoca delle misure restrittive.
Questo vale prima di tutto per San Pietroburgo e per i grandi capoluoghi regionali con una popolazione superiore al milione di persone. Nella capitale invece la domanda non è tornata ai livelli pre-pandemici (circa -20%) .

Come conseguenza pare lecito attendersi nei prossimi mesi a Mosca un ribasso dei canoni dei locali commerciali e degli spazi di vendita al dettaglio per svariati motivi, tra cui l'impossibilità di escludere in futuro nuove restrizioni, il calo del potere d'acquisto della popolazione (che si esplicita di norma in una minor propensione alle spese "non essenziali" con conseguente riduzione dei fatturati di gran parte dei negozi), e non ultimo pure il radicarsi dell'abitudine di effettuare acquisti online con consegne a domicilio o presso punti di ritiro (oramai disseminati in tutti i quartieri cittadini), che sembrano lasciare sempre meno pretesti ai residenti delle grandi città per visitare i negozi fisici.

 

Alessandro Alessio
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